All’inizio del mese abbiamo cercato invano una versione per Android del linguaggio di programmazione Logo. Esiste un linguaggio di programmazione per Android, però, che al Logo si ispira, per la grafica della tartaruga e per l’orientamento alla didattica rivolta ai più piccoli ed ai principianti assoluti: Algoid, altrimenti chiamato AL (Algoid Language).
Come si evince dal titolo di questo mio post, si tratta di un linguaggio di programmazione, corredato da IDE, multipiattaforma, non solo per Android, a dispetto del nome, che sembra proprio derivi dalla contrazione delle parole algoritmo ed Android. Oltre che per il sistema operativo del robottino verde, infatti, ne esiste una versione in Java che gira quindi su GNU/Linux, Windows, Mac OS, purché, ovviamente, si sia preventivamente installata la Java Virtual Machine (dalla versione 1.7 in su).
La versione per Android è disponibile in Google Play e poi ve n’è una specifica per Rasperry PI, nel PI Store, ma praticamente è sempre la stessa versione in Java per gli altri sistemi operativi di cui sopra. Una delle distribuzioni GNU/Linux più usate nei Raspberry PI è infatti Debian e nella pagina di download del sito di Algoid, infatti, si fa riferimento ai comandi da terminale del gestore di pacchetti Debian per installare l’IDE di Algoid su Raspberry PI.
Come documentazione relativa ai comandi di Algoid ci sono i tu(r)torial (gioco di parole che mette insieme la parola “tutorial” e la parola “turtle”, tartaruga), sempre sul sito web ufficiale (il sito è in inglese ed in francese), che possono anche essere scaricati come app, sempre da Google Play, da chi usa dispositivi Android, per poter così essere fruibili offline, cioè senza essere necessariamente connessi ad Internet. Chi ha difficoltà con l’inglese può fruire di un tutorial video in italiano su YouTube.
I tu(r)torial presenti nel sito ufficiale e scaricabili come app Android sono un vero e proprio corso di programmazione per principianti, corredato anche di appositi esercizi. Vi si spiega, infatti, nella prima parte: cos’è un programma, come utilizzare i comandi grafici relativi alla geometria della tartaruga, i cicli, in particolare il ciclo for, le variabili, le scelte condizionate (if-then-else). Nella seconda parte si parla della programmazione strutturata e quindi delle funzioni definite dal programmatore.
L’IDE è corredato da decine di esempi, uno fuori sezione (demo.al) e gli altri suddivisi in otto sezioni: advanced (avanzato), features (caratteristiche), fractal (frattale), games (giochi), graphics (grafica), sensor (sensore), text (testo), users (utenti). Le sezioni nella versione per PC sono solo sei: fractal, games, graphics, language (linguaggio), math (matematica) e text.
La prima cosa da fare è, a mio modesto avviso, testare alcune potenzialità di questo linguaggio di programmazione didattico proprio partendo dalla visione degli esempi di cui sopra e poi seguire i tu(r)torial. Dopo aver installato l’app sul vostro dispositivo Android (o su PC e su Raspberry PI), avviatela e così avrete davanti a voi l’IDE.
Nella versione per dispositivi Android, dal menu FILE/open è possibile caricare gli esempi. Chi usa Algoid da PC o da Raspberry PI dovrà, invece, andare sul menu Examples. Per eseguire il programma caricato dall’IDE bisognerà toccare l’icona a forma di triangolo sulla sinistra, in alto, sia nel caso della versione per Android che negli altri casi. Anche se graficamente le icone sono differenti, infatti, hanno comunque la classica forma del triangolo che indica l’avvio di qualcosa di multimediale.
Massimo Messina