Emulatori

Per emulazione in informatica si intende l’esecuzione di software sviluppato per un ambiente hardware o software diverso attraverso un altro software denominato, appunto, emulatore. La prima volta che mi imbattei nel concetto di emulazione, nel senso informatico qui appena descritto, fu da ragazzo, quando ancora l’unico computer su cui avevo messo mano era il mitico Commodore 64. Per questo home computer (così si chiamavano negli anni ’80 i computer che venivano venduti principalmente per uso domestico) fu sviluppato in Italia un emulatore di MS-DOS comprensivo del linguaggio di programmazione Gw-Basic. All’epoca fece grande impressione, poiché per molti aspetti (non di certo la gestione del suono) i Personal Computer, che usavano l’MS-DOS, erano più dotati rispetto al C64.

Chi vuole usare su un computer odierno (o un tablet o uno smartphone) il software sviluppato per Commodore 64 ha a disposizione la scelta tra diversi emulatori. Questi ultimi rendono, per certi aspetti, anche più gradevole l’utilizzo del software per C64.

A proposito di software vintage, mesi fa a casa mia è arrivato un pacco regalo con una vecchia console di videogiochi: la Sega Mega Drive. Non credo di averne mai visto una prima nella mia vita. Ho provato subito a collegarla al mio vecchio e unico televisore di casa, con il cavo coassiale, quello dell’antenna, per intenderci. Avendo ormai da anni perso il telecomando originale del televisore e non permettendomi i telecomandi universali che l’hanno sostituito di cambiare la frequenza dei canali analogici, ho cercato in vari negozi e pure in rete un cavetto alternativo (magari che usasse la presa Scart) per poter usare questa vecchia console di videogiochi. Dopo mesi di ricerche con esito negativo mi ero rassegnato e l’avevo messa da parte.

Qualche settimana fa, volendo riesumare proprio il vecchio caro Commodore 64, ho trovato, dove lo tengo conservato, proprio il cavetto che faceva per me. L’uscita video del C64, infatti, è identica a quella della Sega Mega Drive.

Nel pacco regalo contenente la vecchia console vi erano pure delle cartucce contenenti alcuni dei più noti titoli di videogiochi per quella piattaforma. Ho così potuto collegare il tutto e giocarci e conoscere così, tra l’altro, un videogioco che non avevo mai conosciuto: Sonic.

Per motivi di spazio, poi, ho pensato bene di provare ad emulare la console tramite la Debian installata sul computer fisso di casa. Il primo emulatore in cui mi imbatto, Dgen, mi carica bene i giochi, ma va in crash usando il joypad. Allora provo Gens, che funziona, invece, benissimo, senza alcun problema.

Cerco in rete i videogiochi delle cartucce che ho per Sega Mega Drive e li trovo tutti e me ne scarico anche qualcuno in più. Con i miei normalissimi joypad usb per computer si gioca anche meglio che usando quelli originali e pure la grafica migliora di qualità sul mio monitor (ma solo perché avevo collegato la console al vecchio televisore di cui sopra).

Proprio di questi giorni è l’uscita di PET, che prende il nome da una serie di computer della Commodore (il marchio è attualmente posseduto da due italiani) precedenti al Commodore 64. Il PET che è uscito in questo mese, invece è uno smartphone con Sistema Operativo Android che ha preinstallati degli emulatori di C64 ed Amiga. A proposito di Amiga ricordo che il 23 luglio scorso ha compiuto 30 anni. Guarda caso ieri era il giorno internazionale dell’amicizia (“amiga” è parola spagnola che significa “amica”).

Massimo Messina