Obama bocciato, Alfano Salvato Benvenuti nel mondo del contrario

not badBarak Obama silurato dai suoi elettori nelle elezioni midterm, a due anni dalla fine del mandato. Eppure Obama è stato il presidente che ha portato il suo paese fuori dalla più grave crisi economica americana, peggiore perfino di quella del ’73.  Nell’ultimo trimestre il tasso di crescita degli Stati Uniti è stato del 3,5%, nel secondo aveva toccato il 4,6%. In un solo anno sono stati creati 2,6 milioni di nuovi posti di lavoro, con il tasso di disoccupazione che è sceso dal 7,2% al 5,9%. L’economia cresce sulla scia dei consumi e degli investimenti aziendali (+5,5%, dopo il+9,7% registrato nei tre mesi precedenti). Il rapporto defict/Pil è stabile e il costo della benzina è ai minimi da anni. Perfino la rivoluzionaria riforma sanitaria comincia a funzionare, tanto che gli avversari hanno rinunciato a farne argomento di campagna elettorale. Il Washington Post il 31 ottobre scriveva “Obama ha ragione: i prezzi delle case tornano a salire, il mercato è in ripresa e le aziende continuano ad assumere,  siamo nel più lungo periodo di crescita ininterrotta dell’occupazione nella storia“.Eppure tutto questo non è bastato a convincere gli americani. Pare che abbia pagato l’indecisione mostrata in politica estera, per quanto riguarda la gestione delle questioni che hanno caratterizzato il 2014: principalmente la crisi ucraina, e quella dell’Isis.

In Italia tutto va a rotoli, la disoccupazione è al 12,6% (3,2 milioni di persone, 58 mila in più rispetto all’anno scorso)  mentre quella giovanile è al 42,9% (in America per farci un’idea è del 13,5%). La situazione è drammatica anche per quanto riguarda l’economia: dopo anni che ci sentiamo ripetere che l’uscita dalla crisi è ormai prossima, ripiombiamo in recessione: per questo trimestre è previsto uno -0,4% del PIL mentre il debito pubblico continua a salire (ininterrottamente dal 2006) nonostante i continui tagli ai servizi. Di politica estera meglio non parlare: basti vedere la gestione del caso marò in India.. e certo non va meglio il  versante interno; il nostro ministro Angelino Alfano, dopo aver faticosamente resistito alla prima sfiducia per la gestione caotica e manchevole del caso Shalabayeva, è tornato recentemente al centro della bufera. Il ministro era accusato di aver mentito sugli eventi che il 29 Ottobre avevano portato agli scontri in piazza Indipendenza a Roma tra le forze dell’ordine e gli operai che manifestavano. Si è salvato anche stavolta.

alfano

Se Obama con quei numeri è stato bocciato, cosa dovrebbero fare gli elettori italiani con la propria classe dirigente?

Carmelo Vella