Roma corrotta: scioglimento per infiltrazione mafiosa? Le responsabilità si estendono all'amministrazione Alemanno e anche a quella precedente

“CAPITALE CORROTTA = NAZIONE INFETTA”, ecco come l’Espresso, tra il 1955 ed il ’56, titolava un’inchiesta sulla corruzione a Roma. L’inchiesta di quegli anni era relativa alla speculazione edilizia nella Città Eterna, adesso invece sembra si speculi pure sui campi rom e sulla cosiddetta accoglienza!

Relativamente all’inchiesta della magistratura sulla corruzione a Roma ormai nota con in nome di Mafia Capitale, il prefetto Giuseppe Pecoraro ha dichiarato che lo scioglimento del Comune di Roma per mafia è una delle tre ipotesi che valuterà con Alfano. Pecoraro si è detto “molto preoccupato per il livello delle imputazioni” ed ha anche affermato che “per Roma potrebbero esserci tre ipotesi: o un accesso agli atti o lo scioglimento o una terza via che prevede di non intervenire essendo in corso l’attività giudiziaria”. La procedura di scioglimento per mafia prevede che il prefetto si “confronti con il ministro dell’Interno, il quale potrebbe poi portare la questione al Consiglio dei ministri per l’eventuale scioglimento del Comune”. Lo scioglimento per mafia si ha “solo di fronte a fatti gravissimi”.

Il M5S ed il PdL hanno chiesto le dimissioni del sindaco Marino. Quest’ultimo così ha risposto al PdL: “Il leader di Forza Italia è quel presidente del Consiglio che, su richiesta del suo ministro degli Interni, si rifiutò di procedere allo scioglimento del Comune di Fondi per infiltrazioni mafiose. Vi sembra che questo sia il pulpito da cui io debba ascoltare le prediche?”. Sui grillini così si è espresso: “Sono deluso dai quattro consiglieri del M5S eletti dal popolo di Roma perché nessuno di loro vuole partecipare a qualunque cosa che sia riassumibile con la parola responsabilità”. Ma conviene ai cinquestelle compromettere la propria immagine di movimento immacolato collaborando con i partiti che essi giudicano intrinsecamente e senza distinzioni permeati dal sistema di corrutela?

Pecoraro ha proposto a Marino una scorta per “rischi per la sicurezza personale” legati all’inchiesta giudiziaria, ma il sindaco ha rifiutato l’offerta: “Se non ci sono evidenze di un pericolo fisico credo di non aver bisogno della scorta”. Ha aggiunto che “Forse quegli uomini e quelle macchine potrebbero essere utilizzate, per esempio, per la sicurezza nelle nostre periferie”.

Marino è accusato anche di aver mentito sui suoi rapporti con Buzzi. Dall’inchiesta giudiziaria sembra emergano responsabilità dell’ex capogruppo PD D’Ausilio e del capogruppo della Lista Civica Marino, Giansanti, relativamente ai finanziamenti stanziati dall’organizzazione criminale di Buzzi e Carminati.

Alfano, in un’intervista trasmessa da Rete 4, sull’inchiesta romana ha affermato che ne sta parlando con il prefetto e che sta studiando le carte: “Credo ci debba essere un giudizio tecnico da cui deve nascere la proposta di sciogliere la Giunta comunale, ma sta emergendo un quadro che investe anche amministrazioni precedenti: quella di Gianni Alemanno e anche la precedente”. Ha anche detto: “Per chi, come me, fa una politica onesta, non ruba, questi soggetti fanno un enorme danno. Noi che lottiamo per lasciare ai nostri figli un Paese migliore, proviamo un sentimento di indignazione grandissimo e la nostra battaglia è la certezza della pena per chi verrà condannato”.

Massimo Messina