25 anni dopo la caduta del muro di Berlino

Il 9 novembre del 1989 cadde il muro di Berlino. Siamo al venticinquesimo anniversario della caduta del muro che divise la città per ben 28 anni.

La celebrazione di oggi vedrà, alla Porta di Brandeburgo, un grande festival musicale al quale si prevede andranno circa due milioni di persone. Durante il festival verrà eseguito l’Inno alla gioia, suonato dall’orchestra della Staatsoper Unter den Linden, diretta da Daniel Barenboim. Si esibiranno anche artisti pop come Peter Gabriel e ben ottomila palloncini bianchi, disposti lungo le tracce del muro per ben 15,3 chilometri, saranno liberati in volo.

Le celebrazioni sono iniziate due giorni fa nel Bundestag ed hanno anche avuto una visita di Angela Merkel al monumento delle vittime del confine, alla Bernauer Straße. “Nuovi problemi in Europa fanno tornare indietro al contesto di allora, ma cose del genere non hanno futuro. Da qui oggi arriva un momento di speranza”, ecco cosa ha detto Erhart Neubert, l’oratore che ha aperto la cerimonia commemorativa.

Angela Merkel ha ricordato la caduta del muro dicendo che “Questa città ha scritto la storia” ed ha continuato così: “Serve coraggio per combattere per la libertà, e serve coraggio per usare la libertà”. Uno se non il maggiore tra i protagonisti di quell’epoca fu di certo Gorbaciov, l’ultimo leader dell’Unione Sovietica, che in questi giorni ha detto: “Il mondo è sull’orlo di una nuova guerra fredda”.

Le celebrazioni a Berlino sono iniziate venerdì sera, quando il sindaco Klaus Wowereit ha inaugurato un’imponente installazione chiamata “I Confini della Luce”, composta dagli ottomila palloncini di cui sopra. I palloncini sono ovviamente gonfiati con elio, ma hanno una particolare caratteristica: essere illuminati internamente da un led e agganciati a un supporto, somigliando così a tanti lampioni accesi.

L’installazione è stata progettata e realizzata da Christopher e Marc Bauder. La fila di palloncini, seguendo quello che era il perimetro del muro, passa per diverse zone e quartieri della città, dividendola come all’epoca della guerra fredda. Altra caratteristica degli ottomila palloncini è che essi sono realizzati usando materiali biodegradabili che si decomporranno nell’atmosfera, grazie anche ad un lavoro svolto, su richiesta degli artisti Bauder, da alcuni ricercatori dell’Università di Hannover, in Germania.

Qualcuno esprime, magari anche mugugnando, nostalgia per le politiche dei regimi totalitari che crollarono uno dopo l’altro nell’Europa dell’est dopo la caduta del muro. La sinistra estrema europea, infatti, non ha fatto ancora pienamente i conti con il suo passato e di ciò Wolf Biermann, cantautore dissidente dell’ex Germania dell’est, non può che averne piena coscienza. In questi giorni di festa Biermann non ha voluto infatti far scemare la sua vis polemica e, seppur con voce tranquilla, si è rivolto agli esponenti comunisti dicendo: ”Siete il miserevole resto di quello che per fortuna è stato superato”. Qualcuno ha chiesto a Biermann di scusarsi per tali parole, ma egli così ha risposto pubblicamente: ”Non ho perso l’abitudine di parlare nella DDR e non lo farò certamente qui adesso”.

Massimo Messina