Draià lo punzecchia, Interlicchia la infilza. Il Movimento resta fuori dalla mischia. Valguarnera, toni ben sopra le righe ai comizi del 22 Maggio, la campagna elettorale si infiamma

Venerdì di fuoco quello appena trascorso, che ha visto la campagna elettorale entrare finalmente nel vivo con ben 3 comizi in cui i candidati hanno dato fuoco alle polveri.

A dare il via è stata la candidata del PD Francesca Draià che ha messo in campo grande determinazione ed energia, urlando a squarciagola contro tutto e tutti.  Purtroppo urlare non serve a far capire meglio le cose, e sarebbe forse stato preferibile argomentare i punti del programma piuttosto che infilare slogan uno dietro l’altro. Critica pungente a quei politici che “fanno politica solo con articoli sulla stampa e sui blog”, come se un’informazione completa ed esauriente  possa invece passare per un comizio di mezz’ora. A onor del vero noi avevamo contattato anche lei per un’intervista ma dopo un’iniziale entusiasmo non ci ha più risposto.

Ma si sa, in campagna elettorale bisogna galvanizzare gli elettori o quantomeno quella “gente” che si vuole rappresentare (che i detrattori identificano non nella collettività dei compaesani ma nella più ristretta gens dei “ciappiedd”* con annessa cricca di amici) e a giudicare dagli applausi e dalle urla degli spettatori è evidente che la giovane Valchiria del PD riesce senz’altro ad aizzare la folla.

Dente avvelenato soprattutto nei confronti del candidato Interlicchia reo di aver lasciato il partito dopo aver perso le primarie. Ma non è certo stato l’unico. A lasciare il partito nell’ultimo anno sono stati numerosi esponenti tra cui spicca Mario Bruno, ma anche i dirigenti della sezione giovanile (Enrico Capuano e Primo Impellizzeri) e anche tanti altri tesserati, segno evidente di un malessere diffuso all’interno di un partito che, dice Angelo Bruno durante il suo intervento: “di democratico ha solo il nome”.  Ma se qualcuno se n’è andato, qualcun altro è arrivato, come ad esempio Scozzarella che con abile salto della quaglia passa dall’MPA al PD oppure il giovane Pier Francesco Oliveri eletto 5 anni fa con la lista civica Sebo Leanza sindaco.

Interlicchia assorbe le critiche e risponde con bordate da corsaro navigato, dicendo sic et simpliciter che la Draià, assolutamente disinteressata alla cosa pubblica fino ad oggi, (“mai presente in consiglio comunale”), è incapace di capire la differenza tra ente comunale e patronato, e che sarebbe buona al più come consigliere. E una volta partito l’attacco non lesina sulle palle di cannone, aggiungendo che se la Draià non parla di programma è perché non ha soluzioni e se per questo, fino a poche settimane fa, nemmeno la tessera del partito che l’ha candidata. Un’avversaria dipinta dunque troppo lacunosa sia dal punto di vista dell’interesse che da quello delle effettive capacità amministrative.

Infine chiude il Venerdì elettorale il comizio del Movimento 5 Stelle che, differentemente da quando ci si potesse aspettare, è l’unico a tenere una campagna elettorale sobria e con toni molto pacati. Non provoca né risponde a provocazioni ma parla del suo programma con la voce della giovane candidata Laura Scibona (che vanta, anche lei, notevole giovinezza e 2 figlie ma non sente il bisogno di sbandierarlo o urlarlo). Il comizio è arricchito dagli interventi del deputato all’Ars Francesco Cappello e i senatori Elisa Bulgarelli e Marco Scibona (cugino della candidata). L’ appello è uno: scegliete in coscienza e non per conoscenza.

Carmelo Vella

* Nomignolo della famiglia Draià