Emma Bonino presidente!

Ho avuto per due volte occasione di incontrare Emma Bonino e parlarle personalmente tra la fine del millennio scorso e l’inizio di quello attuale. Raccolsi anche firme per la campagna Emma For President del 1999. Continuo a ritenerla ancora oggi la migliore candidata alla Presidenza della Repubblica.

Emma Bonino ha tra le sue qualità quella, per nulla secondaria, di saper chiedere scusa quando si accorge di aver sbagliato, come fece in occasione del novantesimo compleanno di Giovanni Leone, festeggiato al Senato nel 1998. Emma Bonino, infatti, volle incontrare personalmente l’ex presidente della repubblica per consegnargli una lettera di scuse per le accuse rivoltegli durante la sua presidenza.

Vediamo un po’ alcune delle tappe della sua storia politica, senza alcuna pretesa né di esaustività né di scegliere i fatti più importanti, iniziando con la prima volta in cui l’esponente radicale è eletta. Siamo nel 1976 e si tratta della Camera dei Deputati. Nel 1979 è poi eletta al Parlamento Europeo.

All’inizio degli anni ’80, oltre ad occuparsi dei referendum nazionali si spende personalmente, sempre da radicale, per i diritti civili nell’Europa dell’Est ed inizia a lavorare per l’istituzione di una Corte Penale Internazionale, poi realizzatasi. Nel 1981, inoltre, Emma Bonino, sempre come esponente del PR, si batte contro lo sterminio per fame e contribuisce a fondare l’associazione Food and Disarmement International e dopo qualche anno ne diventa segretaria.

Alla fine del 2002 partecipa a Seoul (rappresentando ufficialmente il governo italiano) alla seconda conferenza ministeriale della “Community of Democracies”, unione di Stati che ha lo scopo di creare una “Organizzazione Mondiale della Democrazia”, per promuovere le libertà civili e politiche nel mondo. Nel marzo 2003 inizia una rassegna quotidiana, trasmessa da Radio Radicale, di stampa araba. È periodo della sua campagna contro le mutilazioni genitali femminili.

Nel gennaio 2004 organizza a Sana’a, insieme con l’ONG radicale “Non c’è Pace Senza Giustizia”, la prima “Conferenza Intergovernativa Regionale su Democrazia, Diritti Umani e sul ruolo della Corte Penale Internazionale”, essendo novità assoluta per un Paese del mondo arabo. Sempre nel 2004 è nuovamente eletta al Parlamento Europeo per la Lista Bonino, iscrivendosi al gruppo dei liberali europei (ALDE).

Nel 2005 va in Afghanistan come Capo delegazione della Missione degli osservatori elettorali dell’Unione Europea per le elezioni parlamentari e provinciali. Alle elezioni politiche del 2006 si presenta con la lista della Rosa Nel Pugno, forza politica composta da Radicali Italiani, Socialisti Democratici Italiani di Enrico Boselli ed altri esponenti della sinistra riformista. La Rosa nel Pugno ottiene il 2,6%, percentuale inferiore a quella degli elettori di Radicali e SDI insieme. La lista riesce comunque ad eleggere 18 parlamentari, tra cui Emma Bonino, che rientra così nel parlamento italiano dopo 12 anni.

Il 14 aprile 2013 il Partito Socialista candida ufficialmente Emma Bonino alla Presidenza della Repubblica, attraverso una lettera del Segretario Riccardo Nencini ai grandi elettori, mentre il Movimento 5 Stelle la include tra le candidature alle consultazioni cosiddette “quirinarie”. Nasce nel contempo un comitato Emma Bonino Presidente sul web, che ottiene le adesioni di importanti nomi del mondo della cultura e dello spettacolo: Sergio Castellitto, Margherita Hack, Marco Bellocchio, Geppi Cucciari, Renzo Arbore, Achille Occhetto, Luca Barbareschi, Toni Garrani, Remo Girone ed altri.

Il 28 aprile 2013 Bonino è entrata in carica come ministra degli esteri del governo Letta. È la seconda donna a ricoprire questo incarico dopo Susanna Agnelli. Quando a Letta subentra Renzi quest’ultimo sceglie di sostituire Emma Bonino con Federica Mogherini.

Massimo Messina

2 comments on “Emma Bonino presidente!
    • Considero Emma Bonino la miglior candidata come Presidente della Repubblica e sarei sicura che sarebbe scelta se fosse la gente a poter votare il Proprio Presidente.

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